2020: l’anno che ha cambiato le nostre abitudini. O le ha migliorate.

di Rita Raimondo /

Vogliamo essere ottimisti. 

Cominciare l’anno e questa nuova rubrica di Librincircolo con tutte le buone intenzioni e le più grandi energie. Vogliamo un 2021 pazzesco, che ci restituisca tutto il tempo perso nell’anno appena andato e che ci dia grinta e coraggio e creatività per tuffarci in cose nuove.
Quindi, tanto per cominciare, vogliamo condividere con la nostra comunità di lettori questo fantastico dato:
la pandemia ha già aumentato il numero di lettori in Italia.
Non male, vero?

Nell’anno del Covid-19 aumentano i lettori in Italia: a ottobre la percentuale di cittadini (15-74 anni) che dichiara di aver letto un libro (compresi eBook e audiolibri) negli ultimi dodici mesi si attesta al 61%, contro il 58% del 2019 e il 55% del 2018 (fonte: www.plp.it)

Un risultato positivo. 

Un positivo che non preoccupa, finalmente. 

Il 2020 è stato decisamente l’anno dei corrieri. Hanno lavorato come pazzi e hanno portato su e giù per l’Italia migliaia di pacchi. 

Beh, dentro queste scatole c’erano anche dei libri.
Chi aveva perso il ritmo della lettura ha ripreso ad allenarsi. Chi non aveva tempo di leggere ha ricominciato a farlo. Certo, siamo stati costretti a farlo. 

Sul divano notte e giorno, e dopo aver finito tutto il catalogo di Netflix, aver fatto un fisico da palestra, aver ritinteggiato tutte le stanze di casa e aver realizzato tutte le ricette di MasterChef Italia, USA e Burkina Faso… che famo? Ci restavano i libri.

È stato l’anno dei corrieri e dei negozi online. Scatole di cartone col sorrisone di Amazon viaggiavano ovunque. Il gioco Paga e consegna il giorno dopo ha funzionato.

Anche le letture digitali e le iscrizioni a siti per scaricare gli audiolibri sono aumentate. Ci sono stati molti Kindle sotto l’albero. Forse l’editoria digitale ha fatto un bel passo in una nuova direzione nell’ultimo anno? Magari in Italia c’è qualcosa che sta cambiando? Forse forse forse, dico forse, ci è pure piaciuto? Lo vedremo, lo vedremo.

Ma siamo felici di aver visto anche librerie indipendenti muoversi, darsi da fare e arrivare fin sotto casa per consegnare, modificando la propria giornata di lavoro: “La mattina siamo aperti e il pomeriggio veniamo a casa tua!”
Che peccato non aver potuto farli salire, offrire un caffè, scambiare due chiacchiere in tranquillità.

C’è stato un grande movimento di solidarietà, abbiamo tutti un po’ aiutato i commercianti della zona. Forse questo isolamento, forse stare tutti sulla stessa barca ci ha fatto bene. 

Ok, adesso siamo un po’ troppo ottimisti. Torniamo con i piedi per terra.
Mi sono accorta che tutto l’articolo l’ho scritto al passato. È finito il 2020, ma la pandemia è ancora in corso. Quindi i sorrisoni con i libri continuano a viaggiare, le librerie indipendenti vengono ancora a casa mia il pomeriggio, e le promozioni per gli audiolibri sono ancora tante.
Questo è ancora il momento di stare sul divano.
E allora.
Gli amici si vedono nel momento del bisogno e i libri sono venuti a farci compagnia. 

Ci hanno raccontato una storia, qualcuno ci ha fatto riflettere, qualcuno forse non ha cambiato il nostro mood – può succedere, mica sono tutti bravi a farci distrarre! 

Ma ci sono stati.
Quando la pandemia se ne sarà andata a farsi benedire, non dimentichiamo i libri.
Loro ci sono sempre. Dobbiamo anche noi esserci per loro.

Rita Raimondo

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