Librincircolo di Pino Imperatore / C’è chi fa il salto della quaglia e chi si sveglia di soprassalto. Chi salta fuori all’improvviso e chi salta su dallo spavento. Chi salta come un grillo, chi come una cavalletta, chi come uno stambecco. E c’è pure chi fa saltare (saltuariamente) le cervella.
Il tempo procede a salti, e ciascuno si augura di fare ogni giorno salti in avanti e non all’indietro, sperando che il banco non salti prima del previsto.
Io, ora che ci penso – guarda un po’ cosa mi salta in mente –, non ho impiegato i miei ultimi vent’anni a saltare a piè pari o di palo in frasca o a praticare sport come il salto in lungo o il salto con l’asta. Ma a saltare da trampolini sempre più alti per fare il gran salto nel mondo della Letteratura.
Era il 2001 quando feci mille salti di gioia all’annuncio che avevo vinto il Premio “Massimo Troisi”: che salto, ragazzi! Mi saltò subito agli occhi la vastità dell’evento, e da quell’istante cominciai a fare i salti mortali per onorare il nome di un così illustre artista.
Saltando i particolari, vi basti sapere che per un decennio andai all’assalto di piccole e medie case editrici che potessero esaltare il mio umorismo. E trovai terreno fertile, mica basalto.
Poi mi saltò il ticchio di saltare sul treno della grande editoria, con il proposito di far meglio risaltare le idee e le storie che saltavano fuori dalla mia testa. Un’esperienza esaltante: sono saltato dalla Giunti alla Mondadori, dalla De Agostini alla Salani; di pagina in pagina, di capitolo in capitolo, di romanzo in romanzo.
È vero, in fondo sono un saltimbanco, ma mai mi è saltata la mosca al naso, mai ho saltato un progetto, mai sono saltato addosso a chicchessia.
Ora son qui, fremente e saltellante. Devo proprio andare, perdonatemi. Non vorrei saltare il pasto, mi attendono quattro salti in padella. Appetito, saltami addosso.
Pino Imperatore
Favoloso, Pino