Cosa c’è prima di una sceneggiatura? #2 – Trattamento e Scaletta

sceneggiatura

di Giovanni Di Rienzo / Eccoci alla seconda e ultima parte. Dopo aver parlato dell’idea e del soggetto, affrontiamo oggi gli altri due passaggi che precedono la stesura di una sceneggiatura: il trattamento e la scaletta.

Trattamento

Una volta che hai chiari i punti chiave della storia, è il momento di scrivere il trattamento. Può raggiungere la lunghezza di svariate decine di pagine, perché deve contenere la trama per esteso. Serve ad avere una visione complessiva e approfondita della storia, mettendone in luce tutti i passaggi. Scrivere e riscrivere il trattamento serve a rendere la storia il più fluida possibile, eliminando il superfluo e aggiungendo ciò che manca. A trattamento concluso, tutti i passaggi di trama dovrebbero essere ben definiti e solidi (o quasi, almeno).

Scaletta

Il penultimo step prima di arrivare alla sceneggiatura è la scaletta. È un elenco numerato in cui ogni punto corrisponde alla breve descrizione di una scena o di una sequenza (ovvero, un insieme di scene). Inoltre, a differenza degli altri passaggi, ha un registro più asciutto, quasi schematico. Meno enfasi e più concretezza: devi capire se la tua storia ha tutti gli elementi nel posto giusto. Inoltre, trattandosi di un elenco, ti spinge a immaginare la tua storia non come un blocco unico, ma come un insieme di scene, che devono susseguirsi nel miglior ordine possibile. In questo modo raggiungi un duplice scopo. Da una parte, potrai notare eventuali debolezze nel racconto ancor più che nel trattamento: passaggi di trama inutili o fiacchi?, personaggi statici o addirittura inutili?, situazioni che si ripetono? È il momento di tagliare tutto ciò che rallenta o compromette il ritmo del racconto. Dall’altra, ti prepara alla stesura della sceneggiatura. Una buona scaletta ti semplificherà il lavoro, perché dovrai solo andare ad approfondire i punti dell’elenco. Certo, poi ti resteranno ancora i dialoghi, che riscriverai milioni di volte attraverso le varie stesure… Ma questa è un’altra storia!

A questo punto dovresti essere pronto a buttare giù quella SCENA 1 – INT. NOTTE di cui parlavamo all’inizio. E anche tutto il resto della sceneggiatura, s’intende.

Piccolo extra

Durante i passaggi che ti portano alla sceneggiatura, raggiungerai (si spera) un ottimo grado di comprensione della tua storia. Dai personaggi alla trama alle atmosfere, devi avere tutto ben chiaro. Soprattutto, devi essere in grado di spiegarla in poche, efficaci battute. Perché? Ovviamente perché è la tua storia e devi esserne padrone, ma anche per poter fare una cosa importante: il pitch. Si tratta di una breve presentazione, scritta o orale, di circa cinque minuti. È il tuo biglietto da visita per presentare un progetto a una produzione o a un editore. Deve racchiudere tutti i motivi per cui la tua storia dovrebbe essere sviluppata immediatamente: originalità, temi, personaggi, storia (però poca, eh, senza che illustri il soggetto riga per riga: scegli i passaggi salienti per catturare l’attenzione di chi ti ascolta). E quando si fa questo pitch? In varie occasioni: bandi, fiere, eventi a tema, incontri fortuiti con le persone giuste… Qualsiasi il momento, è importante aver chiaro come presentare la tua storia al meglio. Detto questo, il pitch è anche un momento in cui dare sfogo alla creatività. Se credi di poter trovare un modo vincente per proporre il tuo progetto senza basarti su una descrizione canonica dei suoi elementi, è l’occasione per metterti alla prova.

Buona scrittura!

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